Desidero pubblicare anche qui ciò che ho scritto e pubblicato sul mio profilo Facebook in occasione della festa della mamma.
Da bambino a scuola, per la festa della mamma, la maestra ci faceva fare un disegno o un lavoretto da dedicarle e per me era, ogni volta, un colpo al cuore.
Non avevo una madre. Non più.
Ella era assente dal mio ultimo anno di asilo ed io ad ogni Maggio, in questa occasione, mi vergognavo e mi torcevo perché mi sentivo diverso e sfortunato.
Alla fine dedicavo il lavoretto a mia nonna, che fu per me una madre surrogata e oggettiva. Assolutamente amata.
I miei compagni, nella loro ingenuità bambina, mi chiedevano perché io facessi un disegno per la nonna ed io, a tali domande, mi sentivo morire.
Non chiedetemelo vi prego.
Non costringetemi a rispondervi e a riaprire una ferita che stenta a chiudersi, vi scongiuro.
Non badate a me, vi prego.
Disegnate.
Io non esisto.
Sono come un banco, silenzioso e fermo.
Fate il vostro disegno.
Ma i bimbi sono curiosi, si sa.
La tua mamma dov’è?
Perché non c’è?
Ed io morivo, sepolto da quella cascata di domande.
Non chiedetemelo più vi prego.
Alla fine smisi di rispondere e di rivelare il mio orfelinato.
Nell’omissione della mancanza ho scoperto la mia sopravvivenza.
Auguri mamma ovunque tu sia.
E auguri nonna per tutto ciò che sei stata e hai fatto.
Siete sempre nel Cuore.
💖💖
Alessandro
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